Gli alunni hanno potuto sperimentare con le proprie mani il momento della vendemmia seguendo da vicino e implicandosi nelle varie fasi del processo: dalla raccolta dell’uva fino ad ottenere il vino.
1) Hanno raccolto l’uva;
2) L’hanno pigiata con i loro piedi;
3) Hanno osservato la torchiatura e l’ imbottigliamento.
Noi insegnanti abbiamo potuto constatare come l’esperienza vissuta abbia generato nei bambini una curiosità e uno stupore inaspettato.
Schiacciare l’uva con i piedi è stata una sensazione nuova per tutti! Alcuni titubanti, altri sorpresi dal contatto della pianta del piede con gli acini che si aprivano.
La sorpresa più grande l’ abbiamo avuta a scuola nei giorni successivi, quando con Diane, l’insegnante madre-lingua inglese, abbiamo ripreso ciò che avevamo vissuto utilizzando un registro linguistico diverso da quello della nostra lingua madre.
E’ stato evidente che i bambini potevano parlare, lavorare, ascoltare e capire con la mente e il cuore pieni di quella esperienza in cui “il loro io era stato chiamato in causa…” (Bersanelli) Questa occasione vissuta con i nostri alunni è stata un’ulteriore conferma che fare esperienza è lo strumento privilegiato per conoscere.
(Le maestre delle classi seconde)